«Digitalizzazione dei processi aziendali e ammodernamento tecnologico delle micro, piccole e medie imprese» era questo l’obiettivo che si era dato l’allora ministro Zanonato pensando ai cosiddetti “Voucher ICT”: diecimila euro per le piccole e medie imprese da spendere subito in innovazione tecnologica.
Dopo un lungo iter – ne parliamo dal dicembre del 2013 – qualcosa sembra muoversi: il ministro Guidi ha infatti firmato una bozza di decreto sulla questione, in attesa delle coperture finanziarie (100 milioni di euro che dovranno essere “recuperati” dal ministro Padoan)
I contributi in forma di voucher, di valore non superiore a 10mila euro, dovranno favorire l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano uno tra sei tipi di attività: miglioramento dell’efficienza aziendale; modernizzazione dell’organizzazione del lavoro (anche mediante telelavoro); sviluppo di soluzioni di e-commerce; connettività a banda larga e ultralarga; collegamento alla rete internet mediante satellite, quindi con acquisto di decoder e parabole, dove non sono disponibili soluzioni fisse; formazione qualificata, nel campo dell’Ict, del personale delle Pmi.
Il contributo erogato dal Voucher ICT coprirà, a quanto sembra, solo il 50% dell’importo speso e comunque all’interno del valore “de minimis”. Nel caso in cui il budget di 100 milioni di euro non risulti sufficiente per tutte le richieste, il contributo singolo sarà ridotto proporzionalmente.
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